Stefania Mulè indossa in questo spettacolo gli “abiti” di una donna palermitana affascinata dalla terra andalusa di Federico García Lorca, giunge a creare la propria terra-dimensione sogno. Un atto unico scandito, oltre che dalle indefinibili poesie di Lorca intrise di variegari stati d’animo, dalle calde note andaluse composte dallo stesso autore e dal dialogo tra gli strumenti musicali (percussioni e chitarra flamenca) e le attrici: una fusione di arti diverse (recitazione musica danza) che tenteranno di esprimere quell’insieme di mondi fantastici, di emozioni e percezioni dell’animo generati dai Sogni Andalusi.

-L’attrice palermitana, reduce da vari spettacoli teatrali, ruoli televisivi (di cui l’ultimo nel Commissario Montalbano) e protagonista nei cortometraggi, vincitori di Festivals internazionali, del regista Giuseppe Gigliorosso, decide di giocare da attrice-regista nel suo Sogni Andalusi. Un sogno, appunto, che covava da tempo fino a decidere di farlo divenire realtà trovando l’appoggio di tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione … del “Sogno”…

“Mi accomiaterò al crocevia. Accorsero in lacrime le persone amate! Mi accomiaterò al crocevia. Per entrare nel sentiero della mia anima. Ridestando ricordi e ore spiacevoli giungerò all’orticello della mia canzone bianca e mi metterò a tremare come la stella del mattino.”

Federico García Lorca


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